Cibi trigger: affrontiamoli con consapevolezza

Cosa sono i cibi trigger? sono alimenti, diversi per ognuno di noi, che scatenano le abbuffate o la perdita di controllo alimentare. Si tratta di cibi che mangiamo in grosse quantità, senza porre molta attenzione, nei quali ci rifugiamo quando ci sentiamo stressati o stanchi o, comunque, per tenere a bada una qualche spinta emotiva. Li usiamo quasi come sedativo, li mangiamo distrattamente davanti alla televisione, sul divano, in auto, nella solitudine del nostro ufficio, ne mangiamo in quantità assolutamente incongruenti rispetto al bisogno fisiologico di nutrirci e al buon senso.

Vi racconto un aneddoto personale in merito:

Durante gli studi universitari, specialmente all’inizio della mia esperienza, faticavo a tenere a bada l’ansia pre-esame. Ogni volta che si avvicinava la data degli orali, in particolar modo, ero un fascio di nervi e l’unico modo che conoscevo per placare questo stato di tensione era il cibo. Nei giorni precedenti mi capitava di mangiare molto più del normale, soprattutto cibi ipercalorici e molto salati. I due giorni prima della fatidica data, però, mi concedevo sempre un alimento in particolare, anzi, io DOVEVO avere quel cibo in casa…dovevo averlo per controllare l’ansia e la paura dell’esame. Sapete di cosa si trattava? Patatine al formaggio…

A distanza di tempo, scoprendo qualcosa in più sulla psicologia dell’alimentazione, mi resi conto che le patatine al formaggio, in effetti, non erano proprio una scelta casuale. Sono un alimento molto sapido, che si mangia da un sacchetto, sono croccanti e si consumano rapidamente; tutte caratteristiche perfette per renderlo un cibo trigger: difficilmente ci rende conto di quanto se ne mangia, sono molto gustose, gratificano in modo semplice e veloce i nostri circuiti cerebrali di ricompensa, calmano l’ansia rispondendo in maniera economica e rapida al suo manifestarsi.

Di cibi così, però, ce ne sono tanti…e tutti hanno la capacità di far vacillare le nostre buone intenzioni. Come possiamo difenderci da questi alimenti tentatori?

Una strada è quella dell’evitamento: se non lo compro, se non lo trovo a disposizione in casa, non lo mangio! Anche se non è una soluzione definitiva, credetemi, evita molte occasioni di alimentazione incontrollata. L’ambiente in cui viviamo, prima di tutto, deve essere un luogo a misura delle nostre esigenze. Come non suggerirei a un paziente con problemi di alcolismo di lavorare in enoteca, non suggerisco a chi di voi è sovrappeso di circondarsi di cibi trigger.

La seconda strada, invece, vi aiuterà nei momenti in cui, causa forze maggiori, non potrete sottrarvi alla tentazione dei vostri cibi trigger: sto parlando della consapevolezza. Per capire come servirvi di questa abilità, dovrete cominciare con l’elencare i vostri cibi trigger. Cos’è che vi fa proprio perdere il controllo? Con quale cibo vi ritrovate ad esagerare ben oltre le vostre intenzioni? Con che alimento vi capita di entrare nel circolo “uno tira l’altro”? Scrivete su un foglio tutti gli alimenti che vi vengono in mente che rispondono a queste caratteristiche.

Dopo aver creato la vostra lista, mettete in ordine gli elementi da quello che vi crea meno difficoltà, a quello che rappresenta la vostra sfida più difficile.

Adesso è ora di agire! Cominciando dal cibo meno problematico, cercate di ricordare la quantità che, d’abitudine, rappresenta il vostro punto di soddisfazione per quell’alimento. Facciamo un esempio: le patatine al formaggio. Se di solito mangiate un intero sacchetto formato maxi, partite da questo dato per cominciare a scalare la quantità che mangerete la prossima volta. Impegnatevi a fermarvi, per esempio, a 3/4 del sacchetto e chiedetevi: sono soddisfatto? E’ una quantità soddisfacente?

Attenzione però: questa volta, non divorerete le patatine! Ne mangerete una per una, lentamente, assaporandole a lungo e attentamente. Ne sentirete l’odore, ne percepirete consistenza, gusto, aspetto e darete il giusto peso a quante ne state mangiando. Consumando le patatine in questo modo, avete ancora bisogno di finire tutto il pacchetto? Potreste avanzarne qualcuna?

Fate pratica coi vostri cibi trigger ed imparate a mangiarli in modo differente per scoprire se potete ridurne i quantitativi.

Volete sapere com’è andata a finire con le mie patatine al formaggio? Dopo averne assaggiata una, una sola, in modo consapevole, ho scoperto che non mi piacciono e non le ho più comprate.

 

8 pensieri su “Cibi trigger: affrontiamoli con consapevolezza

    • Paolini Elettra Psicologa ha detto:

      Ciao Laura. Con me posso dire che ha sortito gli effetti descritti e la cosa che più mi ha stupita é capire quanto in realtà non “conoscevo” questo cibo pur avendolo mangiato per tanti anni. In seguito ho provato a fare la stessa cosa con la frutta secca (altro mio trigger) e col cioccolato.

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      • Paolini Elettra Psicologa ha detto:

        É importante entrare in uno stato di quiete e non esercitarsi quando si é particolarmente nervosi altrimenti si pongono le basi per fallire. Più che virtuosa forse cerco di applicare tutte le strategie che conosco in modo da facilitare la buona riuscita di ciò che faccio. Anche se i miei articoli parlano di argomenti apparentemente separati, sono tutte conoscenze che, con la pratica, si potenziano l’una con l’altra. Nel caso dei cibi trigger, per esempio, avere dimestichezza con il rilassamento aiuta…ma non solo.

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