Recentemente, il team di ricerca guidato da Simona Calugi con Giulio Marchesini, Marwan El Ghoch, Ilaria Gavasso e Riccardo Dalle Grave, ha condotto uno studio per verificare l’influenza delle aspettative di perdita del peso, sulla perdita del peso stesso ma anche sul senso di soddisfazione derivante da tale risultato e sul mantenimento del peso, in soggetti con obesità grave.Il motivo dell’interesse verso questo argomento, nasce dall’esistenza di prove contrastanti su come i meccanismi cognitivi contribuiscono alla perdita del peso ed alla mantenimento del peso raggiunto. Lo studio, pubblicato sul Journal of Academy of Nutrition and Dietetics, ha messo a confronto due tipi di diete ipocaloriche (ad alto contenuto proteico vs ad alto contenuto di carboidrati), in combinazione con una terapia cognitivo-comportamentale mirata alla perdita del peso. Il disegno di ricerca ha coinvolto 88 partecipanti con obesità grave (età media = 46,7 anni; indice di massa corporea medio = 45,6). Il programma terapeutico ha avuto una durata pari a 51 settimane, suddiviso in due fasi: fase di perdita del peso (3 settimane di trattamento ospedaliero e 24 settimane di trattamento ambulatoriale) e fase del mantenimento del peso (24 settimane di trattamento ambulatoriale). Le aspettative di perdita del peso dei partecipanti sono state valutate al momento dell’iscrizione mentre il livello di soddisfazione per la perdita di peso è stata misurata dopo 27 settimane.
I risultati hanno evidenziato come la quantità totale di peso perso atteso (in kg), ma non la percentuale di perdita di peso attesa, abbia previsto la perdita di peso reale. Inoltre, sia la soddisfazione per la perdita di peso che la quantità di peso perso realmente, sono stati in grado di predire il mantenimento del peso. In definitiva, quindi, 1) pensare di poter perdere peso, 2) la quantità di peso perso e 3)la soddisfazione per la perdita di peso, sono tutti fattori associati al mantenimento del peso raggiunto ad 1 anno di distanza dalla terapia.