Dopo diversi anni di utilizzo negli Stati Uniti, arriva anche in Italia il famoso Mysimba, farmaco composto dai principi attivi Bupropione e Naltrexone che, grazie ad un’azione vicendevolmente potenziata, agiscono favorendo la perdita di peso.
Il meccanismo d’azione si basa sulla capacità delle molecole di aumentare, a livello dell’ipotalamo, la concentrazione di dopamina e noradrenalina inducendo una perdita dell’appetito e potenziando al contempo la spesa energetica tramite un’accresciuta ossidazione dei nutrienti.
La letteratura riporta un calo di peso medio di 6 kg dopo 1 anno di trattamento con Mysimba ma, occorre ricordarlo sempre, qualsiasi farmaco anti-obesità non sostituisce un cambiamento dello stile di vita né tantomeno rende superfluo aumentare il proprio livello di attività fisica. D’altra parte, nei soggetti con BMI ≥ 30 kg/m2 (obesi) e nei soggetti con BMI ≥ 27 kg/m2 <30 kg/m2 (sovrappeso) in presenza di una o più comorbilità correlate al peso (ad es. diabete di tipo 2, dislipidemia o ipertensione controllata), il farmaco rappresenta un ottimo alleato contro le difficoltà riscontrate in fase di dimagrimento.
Le controindicazioni, naturalmente, non mancano; In particolar modo, per i pazienti con diagnosi attuale o pregressa di bulimia o anoressia nervosa e per i pazienti che sono già in trattamento farmacologico per la depressione, la terapia con Mysimba è sconsigliata. In tutti i casi, il medicinale è soggetto a prescrizione medica limitativa, da rinnovare volta per volta, ed è vendibile al pubblico solo su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti quali endocrinologo, cardiologo, internista e specialisti in Scienza dell’Alimentazione.
Nota dolente: il farmaco rientra in classe C e non è quindi rimborsabile, aspetto non secondario se si considera che il prezzo di una confezione di 112 compresse a rilascio prolungato si aggira intorno ai 150,00 €.
Il nuovo arrivato si aggiunge ai già collaudati Orlistat e Liraglutide: il primo con un’azione diretta sull’assorbimento dei grassi a livello gastrointestinale; il secondo con un’azione più mirata sul grasso viscerale (e quindi particolarmente indicato per la terapia di cura del diabete mellito di tipo 2). Anche in questi casi si tratta di medicinali a prescrizione medica limitata che possiedono qualità di carattere differente e che, proprio per questo, devono essere assunti solo dopo un’attenta valutazione col proprio specialista.