Uno degli aspetti più importanti di un programma cognitivo-comportamentale che miri a sostenere il cambiamento di una persona obesa o in sovrappeso è sicuramente l’analisi dei pensieri disfunzionali: quei pensieri che risultano, nell’ottica del raggiungimento dei nostri obiettivi, controproducenti. Non si tratta solo di lavorare sulle più evidenti distorsioni cognitive (ipergeneralizzazione, personalizzazione, astrazione selettiva, ecc.) ma di porre attenzione a tutto quel dialogo interno che, senza accorgercene, mina il nostro percorso in modo subdolo ma tremendamente efficace. Alcuni di noi, per natura o per abitudine, sembrano riconoscere facilmente questo dialogo fra sé e sé; magari siamo intenti a prendere una semplice decisione, come l’uscire o meno di casa, ed ecco che il nostro dialogo interno si attiva per aiutarci a soppesare pro e contro. Ma anche quando stiamo decidendo se fare o meno la nostra sessione di attività fisica, il nostro modo di parlarci, può influire molto sulla possibilità di realizzare o meno quanto avevamo in programma. Spesso, il dialogo interno di chi inizia un nuovo percorso di cambiamento, è connotato da toni entusiastici che sostengono e offrono energie positive ai fini del cambiamento stesso. Man mano che si procede nel percorso, tuttavia, i primi ostacoli, le difficoltà e la fatica, si accompagnano ad un dialogo interno mutato, scoraggiante, dal quale, se non prestiamo attenzione, possono dipendere comportamenti contro produttivi. Per evitare che ciò accada, o meglio, per ricordarsi di porre sempre attenzione a ciò che diciamo a noi stessi e per essere sicuri che la qualità di questo discorso vada nella direzione dell’aiuto piuttosto che del sabotaggio, può essere utile servirsi di alcune flash card. Sto parlando, in pratica, di piccole carte (il formato dovrebbe essere tascabile proprio per facilitarne il trasporto all’interno del proprio portafoglio o della borsetta), sulle quali vengono scritte frasi di sostegno che ci possono essere d’aiuto nei momenti di difficoltà. Alcuni esempi possono essere:
- NON VA BENE “non va bene mangiare questo cibo. Se lo farò sarò molto dispiaciuto”
- NON PUOI AVERE TUTTE E DUE “posso essere più magro o posso essere libero con la mia alimentazione ma non posso avere tutte e due”
- E VA BENE “non mi piace questo, ma lo accetterò e andrò avanti”
- FESTEGGIA “dovrei festeggiare ogni volta che perdo mezzo chilo”
- NON CONSOLARTI COL CIBO “non dovrei aspettarmi di perdere peso ogni singola settimana”
Fonte: “Più testa, meno chili” J. Beck, 2011.
Naturalmente sarete voi a dover scrivere le frasi che più vi incoraggiano e vi invito a farlo pensando agli episodi od ai momenti della giornata o, ancora, alle occasioni particolari che più mettono a rischio la vostra alimentazione. Potreste appendere qualche flash card sull’anta del frigorifero o della dispensa, appiccicarne qualcuna nell’agenda sotto forma di post-it, leggerne una nel bagno di un ristorante che vi fa mettere in dubbio i vostri buoni propositi in modo da ristabilire il controllo…sta a voi, insomma.
Badate bene che se il vostro pensiero nel leggere questi consigli è: “ma che stupidaggine, come possono aiutarmi dei semplici bigliettini!”, questo è proprio il tipo di dialogo interno controproducente di cui vi parlavo poco sopra. Meglio allora un: “perché no..potrei fare un tentativo e vedere se è una cosa utile per me”. Ve lo assicuro, prestare attenzione a come parlate a voi stessi è una grande fonte di conoscenza e di crescita personale.