Il fenomeno del craving è ciò che mette in comune la difficoltà di ridurre l’impulso a mangiare con la difficoltà provata da chi fa abuso si sostanze, di smettere di abusarne. Il paragone non è esagerato, purtroppo. I meccanismi psicologici che sono sottesi a entrambi questi comportamenti, sono in parte simili, in quanto collegati a fenomeni di rinforzo nei confronti di stimoli piacevoli anche se, evidentemente, nocivi a lungo termine.
Ma che cos’è, quindi, il craving? possiamo definire questo effetto come l’aspettativa positiva per le conseguenze che di solito si connette ad una determinata azione. Nel caso del cibo si parla perciò di quella componente cognitiva che ci permette di sapere quali saranno gli effetti positivi causati dall’assunzione di un particolare cibo (ad esempio sapere che mangiare cioccolato migliorerà il nostro umore). Questo meccanismo, assieme alla motivazione (ovvero ai motivi che giustificano l’assunzione di un alimento in una certa situazione), ci conduce ad avere una scivolata durante il nostro percorso di dimagrimento. In sostanza, ci si concentra di più sulle aspettative a breve termine anziché su quelle a lungo termine causate da un’eccessiva alimentazione; ne consegue che, le persone con problemi di peso, tendono a ragionare in termini di: “meglio un uovo oggi che la gallina domani”.
Cosa può essere utile fare, quindi, per affrontare il craving e gestire l’alimentazione emotiva spesso connessa a questo fenomeno? Le strategie sono molteplici ma oggi ne vedremo una in particolare che racchiude in sé un duplice beneficio: quello di aiutarvi a governare il craving e quello di educarvi su come funziona l’impulso a mangiare. Conoscere l’andamento dell’intensità di questo particolare impulso, infatti, può permettervi di usare una strategia cognitiva per “batterne” un’altra. La prossima volta che vi capiterà di provare un forte stimolo a mangiare a causa di un’emozione negativa (non stiamo quindi parlando di fame fisiologica), immaginate questa sensazione come un’onda che pian piano sale, fino ad arrivare ad un picco e che, poi, decade fino a scomparire. Questo è esattamente l’andamento del vostro impulso. Se vi è più facile, potreste pensare di essere sopra una tavola da surf e di affrontare un’onda che sta arrivando verso di voi. L’onda rappresenta il vostro impulso nei confronti del cibo o un’emozione negativa che vorreste superare. Il picco, che rappresenta la massima intensità della vostra emozione, ha soltanto una breve durata in verità e, comunque, superato quest’ultimo, viene la discesa. Lo voglio ribadire: non si tratta di una metafora utile a stimolare le vostre capacità immaginative; questo è il reale andamento che seguono le nostre emozioni ed i nostri impulsi. Conoscerlo ci offre la possibilità di relativizzare il peso che diamo a certi pensieri connessi a questi vissuti e ad uscire, una volta per tutte, dalla dipendenza da cibo innescata dal craving.